5 APRILE 2011

Cane morde uomo, su Facebook

ecowA me il nuovo Eco di Biella piace, e personalmente mi danno fastidio quelli che di fronte a un cambiamento devono sempre e comunque fare i pistini. Questo pezzo però è uno scivolone verso vecchi vizi, e mi permetto di farlo presente – rispettosamente – al neodirettore.
Primo: i ragazzi a scuola si insultano. Si menano, si umiliano a vicenda, se ne fanno d'ogni. Non è una notizia, evidentemente, al limite è un problema degli educatori e dei genitori. Oppure, quando si degenera – e a volte succede – è un fenomeno sociale. In quel caso ha pure senso che l'informazione ne renda conto e lo spieghi ai lettori.
Questa notizia, però, probabilmente non l'avremmo letta se i ragazzi si fossero insultati a scuola (la vittima era "spesso destinatario di battute di scherno", scrive l'autore, senza che però questo avesse avuto conseguenze giudiziarie, finora, né giornalistiche) , la leggiamo invece perché la novità starebbe nel fatto che quelle cosacce se le sono dette on line, precisamente su Facebook. Il che, essendo Facebook uno strumento noto da tempo e usato da mezzo miliardo di persone nel mondo, come scoop inizia a essere datato. Lo è di sicuro, e da un pezzo, rilevare che molta gente porta tutte le sue brutte abitudini dalla vita reale al web. Qui addirittura ci si apre una pagina, con un titolone ingannevole: "stop al sito", a casa mia, vuol dire "stop a Facebook", e non solo questo è falso, ma la sola idea è risibile. 
Per una volta ci viene risparmiato il sociologo secondo cui i giovani sono isolati, e ah i bei tempi che si giocava alla lippa per strada, in compenso tocca sorbirsi la solita odiosa caricatura del contesto. Un tempo andava in rete una piccola minoranza, che ne sperimentava potenzialità e storture, e come tale, come microfenomeno, era legittimo osservarlo. Oggi in rete c'è il mondo intero, e usare quel punto di vista non ha più senso, davvero non se ne può più, please. Le persone che vanno su internet a insultarsi non sono altre da quelle che vivono nel mondo reale, in realtà sono le stesse che si insultano per strada. Specie su Facebook, dove ci si offende firmandosi con nome e cognome.
Dopodiché, se si ritiene che questo piccolo sensazionalismo abbia comunque un suo pubblico di lettori provinciale e suggestionabile, almeno – per minima deontologia – bisognerebbe fargli il favore di rendergli un servizio. E magari spiegargli come funziona Facebook, in particolare quella funzione di segnalazione che permette, appunto, a chiunque di rimuovere i contenuti offensivi, e che magari la prossima volta eviterà ai genitori citati nel pezzo di ricorrere alla Polizia Postale, che è sempre una roba antipatica e talvolta sproporzionata per le sue conseguenze in termini legali (non dimentichiamoci che stiamo sempre parlando di ragazzi che si sfottono, e da che mondo è mondo, eccetera).
E' un servizio, questo di Facebook, che funziona, e posso ben dirlo: qualche mese fa, in seguito a un mio post, un giornalista proprio di Eco prese a insultarmi pesantemente sul suo profilo, bullandosi del fatto che mi avrebbe menato alla prima occasione. Lo segnalai agli amministratori del social network, come evidentemente era mio diritto, e pochi minuti dopo quelle frasi sparirono. Non lo denunciai (ma feci una copia del tutto, non si sa mai), e non scrissi un sensazionalistico e accigliato post solo perché invece di avermi minacciato al pub lo aveva fatto da casa sua, via Adsl. Risolsi con un click una faccenda che solo vent'anni fa avrebbe avuto un esito doloroso, in un senso più o meno letterale. E questo è un bene, no?

  1. LO HAI CAPITO O NO CHE HAI ROTTO IL CAZZO??? LA DEVI FINIRE DI ROMPERE I COGLIONI!!!

    utente anonimo
  2. Ma chi è il gentiluomo sull'orlo di una crisi di nervi?
    Aprofittare dell'anonimato per scrivere parolacce, che abitudine detestabile. Veramente vigliacco. Vergognati.
    c.

    utente anonimo
  3. Per alcune persone Internet incute più timore che quanto possa avvenire realmente, nei corridoi delle scuole.
    Sarà perchè scritto?
    ara

    utente anonimo
  4. Purtroppo certe persone dispongono della scheda elettorale….  ma forse non perdono tempo ad usarla….  speriamo!
    Fausto Fabiano

    utente anonimo
  5. Uff, non mi posso distrarre un attimo…

  6. e siamo nel 2011…..

    umbo

    utente anonimo
  7. Le stagioni non sono più come una volta, ma….!

    Fausto Fabiano

    utente anonimo
  8. FUORI TEMA
    ….Paolo cos'è questo silenzio, c'è bisogno di un post aggressivo, stanno per votare il processo breve.
    Personalmente a Casale ho avuto due amici morti per la Eternit, non riesco a dimenticare le torcie umane di Viareggio e mi immagino che oltre al processo Parmalat ci sia tant'altro.
    Se troverò qualche berlusconiano, che si permetterà di sostenere quanto stanno facendo i farabutti di Roma, nel ricordo di Angelo e Vittorio, andrò certamente alle mani. Sono veramente incazzato.
    Scusa l'intrusione.
    Fausto Fabiano

    utente anonimo
  9. però che bottarella di nostalgia, quandi i giri di nera ogni mattina alle 9,30 li facevo io e il più delle volte il giovane funzionario della Questura (a Biella mandano quelli appena usciti dalla scuola, per il primo incarico meglio un posto tranquillo; al limite cominciano dopo a far carriera) recitava la sua litania di denunce di auto rigate, fatte a uso e consumo dei rimborsi Casco. Oppure, su stimolo del ministro Pisanu (il nuovo amico di Veltroni), ricordava i numeri delle operazioni "strade pulite": 368 persone controllate, 12 multe per eccesso di velocità, 1 con la patente scaduta…
    E quando proprio non c'era abbastanza roba per costruire una rassegna stampa da mandare al Viminale, si convocava una conferenza stampa per un fatto che altrove si sarebbero vergognati di infilare in un mattinale. Tipo un profilo di Facebook bloccato per due insulti alle scuole medie, con la foto costruita di due poliziotti in divisa al computer.
    Come dicevo, che nostalgia…
    canna

    utente anonimo