Lo dico a beneficio degli amici del Pd e del centrosinistra in generale: se procura tanto fastidio che la Chiesa si immischi nelle faccende italiane quando si tratta di divorzio, aborto, cellule staminali, testamento biologico, diritti civili e tutto il cucuzzaro, allora bisognerebbe evitare di salivare come labrador quando critica il bunga bunga del Presidente del Consiglio. Altrimenti non lamentiamoci.
Lo so, che sono il solito pistino. Ma queste son proprio le basi, eh?
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Si dice "laicita'".
ez
io non e' che salivi, pero' mi diverto assai
Non c'entra nulla la laicità dello stato con la chiesa che si preoccupa per il turbamento che può diffondersi nel paese.
La laicità dello stato è una cosa seria citarla a sproposito non giova nemmeno al Berlusca.
Il fatto è che la chiesa può dire quello che vuole sui comportamenti di un cattolico dichiarato, poichè ogni cattolico ha dovere di testimonianza ed evangelizzazione. Quando e se dirà che Berlusconi non è adatto a rappresentare i cattolici italiani, allora avrà fatto ingerenza.
Limitarsi a dire che si è preoccupati per i riverberi che i suoi comportamenti possono avere sul popolo italiano non è ingerenza.
Mi sembra una distinzione scivolosa. Anche i medici cattolici hanno il dovere "della testimonianza e dell'evangelizzazione"? E, se sì, allora non è ingerenza che la Chiesa chieda loro di sottrarsi a determinate pratiche o somministrazioni in quanto contrarie ai loro doveri di "testimonianza ed evangelizzazione"?
c'è comunque differenza tra commentare il comportamento di un politico (che si dichiara cattolico) e commentare un disegno di legge: il paragone giusto non è con il divorzio e le cellule staminali ma con il caso Marrazzo.
Detto questo, è vero che ci sono i laici a intermittenza.
Secondo la chiesa cattolica gli esseri umani sono divisi in due specie: chierici (uomini) e laici (resto del mondo). I frati e le suore sono laici, per intendersi. La questone non si chiama laicità, si chiama libertà.
Franco Tremul
Anzi: LIBERTA'
Però, si potrebbe obiettare, che un conto sono gli interventi in merito alle politiche pubbliche e un altro quelli che concernono la valutazione dei comportamenti degli uomini pubblici, in relazione a chi dice di sé di essere portatore di un set di valori determinati.
Sono d'accordo con te quando si chiede, per esempio l'appoggio della Chiesa sulla critica della guerra o delle politiche per l'immigrazione, ma mi sembra che chiamare in corresponsabilità chi legittima con la sua autorità morale valida per molti italiani un personaggio politico quando quello si comporta in modo contrario ai dogmi professati da quell'autorità morale stessa, non sia contrario alla pretesa che quell'autorità morale non valga nel momento della determinazione legislativa.
Fabio Palermo