Cosa porterà il 2011? Beh, potrebbe portar via la giunta di destra che governa Biella. E' più di un'ipotesi, anzi direi che a questo punto è una probabilità piuttosto concreta, lo dimostra anche l'intervista deliziosamente demenziale che il sindaco Gentile ha rilasciato a Eco ieri, dalla quale non si desume nulla di illuminante se non che per il sindaco stesso è buio pesto e non si vedono spiragli di luce. Anche l'isteria teenageriale con cui telefona ai giornali per lamentarsi di come parlano della sua amministrazione in crisi, arrivando a definire comunisti i cronisti del bisettimanale pur sempre di proprietà degli industrali, beh, è una roba da ricovero coatto: se non fosse che i ricoveri per essere attuati necessitano proprio della firma del sindaco, e quindi non se ne fa nulla per via di un palese conflitto d'interessi.
Nel pezzo, Gentile più o meno esplicitamente annuncia un rimpastino con cui saziare i dissidenti; un allargamento della Giunta no, quello è impossibile perché, astutamente, questa Giunta già in partenza è stata concepita così ampia che non la si può ingrandire ulteriormente, e quindi qualcuno dovrà signorilmente cedere il posto. E immagino che i papabili trombati proprio non vedano l'ora di farsi da parte per lasciar posto agli scontenti. Insomma, coperta corta, come la metti la metti, eccetera.
A gennaio c'è un bilancio da approvare, e se il bilancio non passa le ipotesi sono due: elezioni, se ve ne sono altre già fissate a cui accodarsi, o commissariamento a norma di legge. Le elezioni in vista potrebbero essere quelle politiche, e nel caso si prevedono ulteriori smottamenti dalle parti di un Pdl decapitato proprio lassù in cima, dove siede il Gran Puttaniere Supremo. Se invece il Governo tiene botta, magari accordandosi con Casini un minutino prima che lo faccia Bersani, il Pdl potrebbe tenere a sua volta fin nelle più remote lande, Biella inclusa.
Non c'è da augurarselo, ovviamente, ma nel caso ci risparmieremmo il matrimonio combinato con i terzopolisti tutti, Fini compreso, magari potremmo riflettere un po' sul disastro di un Pd così respingente anche di fronte al collasso dell'avversario, ed eviteremmo a Biella un'elezione di fronte alla quale, palesemente, l'opposizione sarebbe completamente impreparata. La Giunta sta infatti andando in crisi più per grane proprie che per procurato danno, nel frattempo in questo anno e mezzo dall'altra parte non si è costruito assolutamente nulla, e laddove sarebbe stata cosa buona e giusta aprire le porte al mondo che c'è là fuori, c'è stata al contrario una tale chiusura a riccio che neppure dentro il Pd si viene mai a sapere un beneamato tubo di quel che combinano i suoi consiglieri eletti: non a caso, perchè così chi è già a bordo coltiva la propria inevitabilità nel sopperire per amor patrio alla mancanza di un ricambio mai seriamente cercato. Non c'è quindi l'ombra un candidato alternativo, non c'è una nuova classe dirigente (che però andava preparata nei 16 anni di governo, a dirla tutta), e obtorto collo si dovrebbe ritornare al voto con la stessa squadra che più o meno ha amministrato negli ultimi 16 anni (per carità, bravi, ma anche basta) e che ha sonoramente perso nel 2009, senza che le condizioni siano peraltro divenute particolarmente più favorevoli.
Oppure, se la caduta si dovesse procrastinare ancora un po', o se non vi saranno elezioni in primavera, arriverà un commissario. Che sulle prime verrebbe vissuto come una comprensibile onta – Biella che non sa governarsi da sola, dove finiremo signora mia, ah, quando c'era il Susta era tutto un altro ciulare – ma poi potrebbe finire come a Bologna, dove avrebbero preferito tenersi il commissario che non doversi scegliere un nuovo sindaco.
Questo darebbe a tutti, centrodestra e centrosinistra, un annetto buono per prepararsi al voto. Coinvolgendo pezzi di società, trovando volti nuovi e competenze che sicuramente la società biellese può offrire, se solo la si indaga fuori dalle buie stanze di partito e si esce dal circuito di amici di amici con cui anche recentemente si sono composte le liste civiche, insomma facendo tutte quelle cose normali che stanno in qualsiasi ricetta base di un buon progetto amministrativo.
Però, ecco, magari senza perdere altro tempo, che un anno passa in fretta. E' quel che auguro per il 2011 a tutti noi, e in particolare ai miei cari compagni di partito con ruoli amministraivi nel caso – remoto, non sia mai – che per combinazione fortuita si trovassero a leggere queste mie righe.
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Giusto per chiudere l'anno in bellezza e con i migliori auspici per quello nuovo. Grazie eh?!?
E' già molto che la gente non rimpianga Squillario, che comunque potrebbe essere un bel nome fresco per rivitalizzare questo centrosinistra, specie in vista della fine della sua presidenza in Fondazione, avrà molto tempo libero…