Tra le cose che ho imparato dal mio cane c'è che, essenzialmente, quando sbadiglia lo fa per tre motivi fondamentali: per noia – ovvio - per imitazione, e per nervosismo, strano ma vero. In consiglio comunale, ieri, si sbadigliava per ognuna di queste tre ragioni. E per fortuna che ho molti videogame sul telefono, altrimenti mi sarei ammazzato, tanto è stata noiosa la seduta consiliare.
A destra dell'emiciclo, in particolare, si sbadiglia per nervosismo, perché i numeri della maggioranza sono sempre più risicati, ogni votazione è incerta, e la situazione nazionale non aiuta. Sono tutti in attesa di vedere cosa succederà al Governo Berusconi, perché se cade potrebbe suonare il serrate le fila o il libera tutti, indifferentemente. E siccome è difficile prepararsi psicologicamente alla possibile necessità di ricostruire il berlusconismo mentre al tempo stesso ci si potrebbe trovare a piangerne le spoglie, dovendo poi amaramente scegliere se finire con Fini o farsi annettere alla Lega, c'è nervosismo, ma di quel nervosismo che fa sbadigliare.
I maschi alfa ci provano, a mostrare le zanne per tenere compatto il branco, ma non appena aprono bocca scatta lo sbadiglio, e tutti gli altri seguono a ruota per imitazione. Ne consegue un disiteresse generale per i veri motivi dell'assise: approvare bilanci, votare emendamenti, discutere le mozioni su cui si litiga perchè si deve, ma col retropensiero che le cose importanti, in questo momento, sono altre, e quindi che noia. Chiudiamo in fretta – pensano tutti tra gli sbadigli – che abbiamo ben altro per la testa.
Fuori nevica, e il lieve peso dei fiocchi candidi si farà presto greve sulle ultime foglie rimaste appese, precarie. Poi intanto ci sarebbe da amministrare una città, ma non è stata una priorità finora, figuriamoci adesso: cittadini attendete con fiducia, celebrate tranquilli il rituale ingozzo festivo alle porte. Non perchè nel frattempo qualcuno sta lavorando per voi, ma perchè non lo sta facendo nessuno. E quindi tutto procede come al solito.
Yawn.
-
- aprile 2014
- marzo 2014
- febbraio 2014
- dicembre 2013
- ottobre 2013
- settembre 2013
- agosto 2013
- luglio 2013
- giugno 2013
- maggio 2013
- aprile 2013
- marzo 2013
- febbraio 2013
- gennaio 2013
- dicembre 2012
- novembre 2012
- ottobre 2012
- settembre 2012
- agosto 2012
- luglio 2012
- giugno 2012
- maggio 2012
- aprile 2012
- marzo 2012
- febbraio 2012
- gennaio 2012
- dicembre 2011
- novembre 2011
- ottobre 2011
- settembre 2011
- agosto 2011
- luglio 2011
- giugno 2011
- maggio 2011
- aprile 2011
- marzo 2011
- febbraio 2011
- gennaio 2011
- dicembre 2010
- novembre 2010
- ottobre 2010
- settembre 2010
- agosto 2010
- luglio 2010
- giugno 2010
- maggio 2010
- aprile 2010
- marzo 2010
- febbraio 2010
- gennaio 2010
- dicembre 2009
- novembre 2009
- ottobre 2009
- settembre 2009
- agosto 2009
- luglio 2009
- giugno 2009
- maggio 2009
- aprile 2009
- marzo 2009
Facciano pure con comodo, che sarà mai.
una volta ho sentito dire in un documentario che si sbadiglia anche per fame. Aggiungerei questa motivazione all'elenco, visti i soggetti coinvolti…
Bella descrizione in cui la gran parte fa tutto meno quello per cui ha ricevuto un mandato. Nessuno si accorge di ballare sull'orlo del baratro (a partire dal suo)
Brunello
Nel baratro ci siamo noi, caro Brunello, e quelli dall'orlo ballano e intanto ci pisciano addosso.