I flyer costituiscono ancora una buona forma di marketing locale che riesce a resistere ai tempi che cambiano, e a Milano ci si esercitano fior di agenzie con risultati talvolta originali. In questo caso qualcuno si è fatto prendere un po' la mano, e ha avuto la bella pensata – per promuovere una cinema card, mica cotiche – di trasformare in una metafora che vorrebbe essere spiritosa la condizione di precarietà di un'intera generazione.
Far lavori di merda, esser sfruttati, sottopagati e sempre sotto il ricatto del rinnovo o del licenziamento evidentemente non bastava, ci mancava l'ironia di qualche copy bauscia che campa delle pene altrui sorseggiando daiquiri nei bar fighetti di Brera.
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Però c'è la poltrona, simbolo italico di quelli che si sono sistemati…
i creativi sono quei tipi che vanno in giro con cartelline con dentro cartelline con dentro cartelline con dentro niente (Grillo, quand'era bravo).
…come se non avessi già abbastanza motivi per essere incazzato…
M.B.
Ecco cosa pubblicizzava! é da settimane che lo vedo appeso nelle bacheche della mia facoltà (economia) e mi chiedo se sono lì per prenderci per il culo o c'è dell'altro dietro.
Ecco cos'era…grazie
molto probabilmente,
chi ha fatto quel flyer è un precario sottopagato.
e fatevela un cazzo di risata ogni tanto!
enrico.