14 NOVEMBRE 2010

Curva d’apprendimento

Oggi i milanesi (un centinaio di migliaia, si suppone) vanno alle primarie per scegliere il candidato sindaco del centrosinistra. Negli ultimi anni ho frequentato la città troppo di rado per esprimere un giudizio sulla validità dei rispettivi programmi, e di loro so quello che sanno tutti, e che ho letto sui giornali.
Guardando i sondaggi (quelli di Termometro Politico, che dalle 20 farà anche gli exit poll) noto che – finalmente – sui quattro candidati, ve ne sono almeno due competitivi, Boeri e Pisapia, e che il risultato per una volta non è già scritto. Non sono insomma le solite primarie all'italiana in cui l'establishment si è messo d'accordo su un candidato fortissimo, un vincitore designato, con tre o quattro malcapitati messi intorno per dare agli elettori l'illusione di una scelta.
Che poi è il motivo per cui si fanno, le primarie: per far scegliere le persone, non i politici. Roba che poi torna un po' di fiducia, un po' di entusiasmo, e finisce che magari vinci persino le elezioni.
C'è voluto un po', ma ci stiamo arrivando.

  1. Spero solo che questo si risolva in poco tempo. Che poi c'è da riprendersi Milano.

    Marco Barbierato.

    utente anonimo