Ok, non capita. Ma se capita? Dico, la crisi di Giunta, le elezioni anticipate, il sindaco che fa patatrac. Certo, è improbabile, ma anche quelli che dicono “no no”, in realtà pensano “sì sì”, perché oggettivamente è nelle cose. Anche ieri, nella seduta più pallosa del mondo, i consiglieri hanno trovato il modo di legnarsi quando Nicola Monteleone, in qualità di capo dei ribelli staccatisi dalla maggioranza, ha presentato ufficialmente il nuovo gruppo. Non è un bel clima, e quanto si può andare avanti così? In teoria anche all’infinito, in pratica – magari – domani vanno tutti a casa. Siamo nel campo dell’imponderabile.
E allora, foss’anche per puro esercizio di fantasia, ecco una rapida guida alle ipotetiche rielezioni, il tototrombati secondo Popolino, con la Percentuale di Trombabilità (PdT): centrodestra e centrosinistra (ma non proprio tutti tutti, diciamo).
Siccome è una roba lunga, iniziamo col cdx.
Il sindaco (PdT 50%) - Dice, se si va a elezioni anticipate chi si candida a sinistra? Bel tema, ma non lo darei per scontato neppure a destra. Gentile era una scelta di facciata, ma alla prova dei fatti non ha lo spessore neppure per fare il prestanome. Ogni suo intervento è una messa in cui, se si sfugge dalla cantilena ipnotica e infinita, produce sfondoni incredibili, come quando ha cercato di riportare in riga il consigliere Apicella azzardando un confuso esempio a base di killer mafiosi. Gentile faceva parte dello schema Pichetto – che ha avuto il merito di far vincere le elezioni - ma Fava, l’altro plenipotenziario del Pdl, pare non lo sopporti più, e se potesse rigirare il film forse sceglierebbe un altro protagonista. Ma chi?
Mello Rella (PdT 10%) - Beh, di certo non lui. Non si arriva a fare il consulente per settanta società senza avere solide competenze, quindi riconosciamole e non ne parliamo più. Per il resto, Mello è l’antitesi dell’umano bisogno di comunicare, è un buco nero della politica che tutto quel che attrae trasforma in tedio. Detto questo, comunque, una qualsiasi giunta di destra senza di lui è impensabile, perché è l’unico che sa dove mettere le mani. Vecchia scuola Prima Repubblica, sapete com’è.
Delmastrino (PdT 20%) - Discorso uguale e contrario a quello fatto per Mello. Non frega assolutamente a nessuno quale sia la sua attività amministrativa (neppure a lui, e infatti qualche stronzata l’ha fatta), però è l’unico dotato di spessore politico, nel senso proprio della politica-politica. E ci credo: è stato praticamente allevato in batteria, è un manzo Kobe che invece che di birra è stato nutrito solo di queste robe qui. Non ce ne libereremo mai, porca miseria.
Gaggino (PdT 30%) - L’assessore parrucchiere recordman di preferenze. Era sempre stato molto critico nei confronti della gestione culturale della città. Ora che quella delega ce l’ha lui, seppur in coabitazione con Delmastrino, avrà capito che parlare è più facile che fare. E infatti i risultati sono ordinari, tipo nozze coi fichi secchi, ma senza fichi. Sono curioso di capire, di lui come di altri, se l’aver governato incrementerà o calerà il suo grosso bottino di voti.
La Cate (PdT 51%) - C’è un incrocio, tra via Pietro Micca e via Amendola. Un incrocio piccolo, mica plaza de toros. E’ lì da sempre, non è opera recente di dispettosi comunisti. Un tempo i cavalli, e oggi le auto, arrivano, rallentano, danno la precedenza, fine. Non è difficile. Come, sul posizionamento di una rotonda su quel benedetto incrocio, la Giachino abbia potuto fare simili casini, è un mistero. Dico, arrivare a farsi stoppare da Gentile, beh, ce ne vuole. E infatti mesi fa giravano insistenti voci su un suo siluramento: poi devono essere sopraggiunte altre priorità. Datemi pure del sessista, ma se la riconfermano è solo per il suo bel faccino.
L’omonimo di Pella (PdT 50%) - Non c’è neppure gusto a trovarlo antipatico, perchè comunque i suoi lo odieranno sempre più di quanto lo possono detestare gli avversari. Con qualche ragione, perché l’uomo non è simpatico, ma in teoria dovrebbe avere altre doti: dopotutto, è uno dei pochi ad aver fatto esperienze anche fuori da questo catino che è Biella, e pure se in condizioni difficili (zero budget) poteva fare cose interessanti. Macché. Sulla richiesta di un numerosissimo gruppo di ragazzi che volevano un campetto di basket aperto al pubblico è riuscito a impiccarsi goffamente. Tutto per non dare soddisfazione alla minoranza, che aveva preso a cuore la vicenda. Non so se mi spiego: stiamo parlando di ostacolare il basket. A Biella. Pronto? C’è nessuno in casa?
La Vanna (PdT 40%) - La donna votata solo da se stessa e (immagino) dal marito, evidentemente senza amici o parenti, gestisce una roba da nulla, i servizi sociali. E’ davvero una cosa crudele: chi si rivolge a quegli uffici non aveva già abbastanza sfighe? In 18 mesi avrà aperto la bocca due volte, e quelli che erano presenti ancora ridono. L’ha messa lì la Lega, e quelli son capaci che ce la rimettono. Se questo è il meglio che hanno, figuratevi il resto.
O Rey (PdT 49%) - Amareggiato e pieno di conti da regolare, ha già fatto capire che li regolerà. Prima era un rubizzo signore di mezza età che faceva sorridere per i contrappunti in dialetto con cui governava l’assise di cui è Presidente. Oggi è il colonnello Kurtz circondato da teste mozzate: chiunque si avventuri su per il fiume Congo, beh, sono cacchi suoi.
I legaioli (PdT 10%) - Davvero arriveranno a espellere Desirò per aver litigato con Rey? Potrebbero, perché a dispetto delle apparenze la Lega è un partito in cui, tolto il capo supremo, nessuno è davvero indispensabile. Tutti sono sostituibili, anche dal primo che passa: altrimenti non si spiega Moscarola. Condizione invidiabile, quella della Lega: se la Giunta regge, presto riusciranno a contare di più. Se cade, conteranno di più. Se se ne va uno bravo, e ne arriva uno scarso, prendono più voti. Vincono anche quando perdono. Ah, ma se cambia…
La lista civica (PdT 70%) - E’ stata eletta a sostegno del candidato sindaco, e in linea di massima è legata alle sue sorti. Si tratta in gran parte di semplici lopez capitati lì per caso, ma mi attendevo che da quel gruppo emergesse almeno Venier: invece no, esaurito il suo compito di lobbysta discotecaro è praticamente sparito. Barrasso è uno che ha dei numeri, segnatevi il suo nome perché lo sentirete ancora.
Il Pdl (PdT 50%) - Hic sunt leones. Non sono scemi, lo sanno pure loro che la stagione del berlusconismo potrebbe finire domani. E chi lo sa cosa potrebbe succedere poi, da quale parte potrebbero ritrovarsi. Certo le risorse umane non sono un granché. Ma se si è riciclato Piemontese, c’è speranza per tutti. Io non riesco neppure a concepirlo, un consiglio senza le sue puntuali enormità.
I dissidenti (PdT 60%) - Al momento hanno il pallino in mano. Riconosciuto ad Apicella l’averlo sottovalutato, non vorrei però cadere nello sbaglio opposto, e quindi meglio chiarire: il materiale umano di cui si compone questa falange irrequieta non è esaltante, proprio no. E’ il resto, a farlo apparire così. Deprimente, ma detto questo che ne sarà di loro? Io ho una teoria: malgrado le apparenze, i più danneggiati in caso di voto anticipato sarebbero proprio loro. Se cade il Governo, e con esso si disintegra il Pdl, magari nasce una cosa che, boh, al momento non saprei identificare: con Fini, Casini, Rutelli, Montezemolo e chissà chi altro. I dissidenti ci entrano, e con alle spalle una nascente e promettente dimensione nazionale, in sostanza se la giocano. Viceversa, se la Giunta cade domani, se cade prima del Governo, costoro devono ripresentarsi per i cavoli loro: un loro simbolo, una loro lista. Senza – immagino, ma potrei sbagliare – possibilità di accordo col Pdl, che sparerà a vista. Quanti voti può prendere una cosa del genere? Apicella potrebbe venire rieletto, sugli altri non scommetterei. Certo, a meno che non si accordino col centrosinistra, a cui chiederanno quanto e di più di quel che chiedono ora al centrodestra. A me si arricciano le unghie dal terrore, ma so che qualcuno ci sta pensando seriamente.
L’indeciso (PdT 50%) - Stavo per dimenticarmi Montoro, sarebbe stato imperdonabile. E’ un consigliere molto votato, e di lungo corso, che si batte da sempre per facilitare la vita ai disabili (condizione che lo riguarda personalmente). Al momento si è fatto convincere e si è staccato dal partito per stare coi dissidenti: immagino perché i temi a lui cari non sono affatto cagati dalla Giunta, e questo per lui non è accettabile. L’uomo però è fragile, lo dico con rispetto, e non so se sopporterà l’ostracismo che seguirà a questo suo atto di ribellione. Io non vedo il suo destino per forza legato al Pdl, ma al momento mi pare in sofferenza. La butto lì: per me rientra nei ranghi, e un minuto dopo Berlusconi, il Governo e il Pdl stesso si autodistruggono.
Immagino la serenità con la quale i tuoi compagni dell’opposizione attenderanno il volume 2 dedicato alla minoranza.
Ti sei dimenticato Tartaglino, anche se forse dopo la performance di ieri pomeriggio se ne ricorderanno gli avvocati di Monteleone…
Io sono sereno. Questa sera devo portare il mio computer in riparazione. Chiederò di ritirarlo a Pasqua. Benni
Bha, mi sembra un esercizio inutile e francamente un’ipotesi molto improbabile, anche se divertente. Non succederà mai, figuriamoci se davvero casca il sindaco.
Dai Benni non ci crede nessuno. Anche perchè ti sei messo il portatile pure di fianco alla cassa al locale
rp
Secondo me ci stanno pensando eccome, e qualcuno già scalpita perché spera che questa volta ci sia un posticino anche per lui.