Per essere una faccenda tutta interna al Partito Democratico quella del limite dei tre mandati un po’ di attenzione l’ha catturata, e il segnale più importante è che se ne continui a parlare anche a distanza di giorni. L’idea era nata un paio di settimane fa, prendendo in parola Matteo Renzi che a sua volta aveva posto il problema durante l’estate (la famosa frase sulla rottamazione). Ci eravamo chiesti come superare la polemica in sè provocando una discussione sulle regole e, di conseguenza, una presa di posizione concreta da parte della dirigenza del partito.
L’occasione ideale si è presentata all’Assemblea Nazionale che si è svolta lo scorso fine settimana a Malpensa Fiere, a cui ci siamo presentati con un documento sul quale abbiamo raccolto con le nostre forze le 50 firme necessarie: e non era scontato per niente. A dicembre, quel documento tornerà in assemblea – questa volta a Napoli – se ne discuterà e lo si voterà: dopodiché, visto che non si tratta di strane richieste ma solo di applicare le regole che il Pd stesso si è dato, ogni votante si prenderà la responsabilità delle sue decisioni. Una responsabilità pesante, perché chi ha letto Orwell e la Fattoria degli Animali dovrebbe sapere che quando “tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri”, poi succedono cose spiacevoli.
Ora, se possibile, ci piacerebbe che un po’ si continuasse a parlarne, da qui a dicembre. Specie considerando che nel frattempo, dal 5 al 7 novembre, molti di noi saranno a Firenze, alla Stazione Leopolda, per “Prossima fermata: Italia”, un convegno che si occuperà di cose molto più appassionanti – ad esempio, di parlare a una generazione che la politica non rappresenta per niente, con le le proposte, le idee e il linguaggio giusto – ma un po’ anche di questo. Giusto un po’.
Ci stiamo provando, a stare sul pezzo, anche se la velocità di internet trita tutto molto velocemente: martedì i ragazzi del Pd Nuovo Percorso avevano fatto il lavoro più pesante, quello di spulciarsi l’elenco dei parlamentari per compilare la lista dei plurimandatari. Hanno fatto i nomi, come si suol dire, e l’elenco che ne viene fuori è lungo e indicativo.
Poi, ieri, Francesca Terzoni ha messo su Facebook e su Metilparaben (ne parla anche ilPost) l’opera definitiva, la pietra tombale sull’intera faccenda: è un’immagine potente, un monumento alla perpetuazione infinita, e vale più di tutte le parole spese finora. Impressionante, no?
Questa è gente che, quando suona la campana, pensa sempre che stia suonando per qualcun’altro. E allora la suoneremo più forte.
Madonna ma non finisce più…
Cos’è, il casellario giudiziario?
Ne vedremo delle belle. Mi farò grasse risate a leggere le spiegazioni del “giovane” Letta.
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Ma poi a dicembre del 2010 e’ stata votata l’eccezione allo statuto per i parlamentari con piu’ di tre mandati?
Ma prima delle elezioni e’ mai stata discussa tale eccezione per i candidati?
Se qualuno sa per piacere mi puo’ rispondere.
Grazie mille