Ex voto

In tanti anni di frequentazione dei giornali locali, di piaggeria nei confronti del politico di turno ne ho vista tanta, e siccome è giusto esser onesti ammetto che talvolta ne ho anche commessa, per bisogno e inesperienza. L'intervista accomodata, il soffietto pretestuoso, la citazione dell'assessore infilata a forza: sono tutte cose che rientrano nei rapporti tra potere e informazione (locale e nazionale). Si tratta di modi sbagliati, che invece di correggersi si trasformano in consuetudini dagli effetti pessimi ma, dopo anni di servilismo istituzionalizzato, anche abbastanza riconoscibili. Come dire: gli anticorpi ormai li abbiamo, e certi giochini non attaccano più come un tempo. Solo che non tutti se ne rendono conto, e a taluni scappa pure la mano.
Infatti mai, mai avrei pensato di vedere il giorno in cui addirittura qualcuno, nel caso in esame il semplice organizzatore di un piccolo raduno di bikers, arrivasse a comprare un'intera pagina di giornale (sulla Provincia di sabato), in teoria per celebrare la riuscita dell'iniziativa, in pratica per ringraziare l'assessore tanto buono che gli ha permesso di organizzarla. Come a dire che eventuali cronache della manifestazione "in sé", anche se positive o entusiaste, non sarebbero comunque bastate a soddisfare l'ego del politucolo coinvolto, del consigliere "entusiasta", del presidente ritratto che magari non ha mosso un dito "ma non si sa mai", persino dei funzionari scrupolosamente ricordati. Meglio scrivere di proprio pugno – anche se un po' a tentoni – una lettera d'amore con tutti i crismi, pagata di tasca propria, con foto acconcia a dissipare qualsiasi dubbio e catturare l'attenzione (metti che chi sfoglia distrattamente non si fermi a leggere il lungo peana, non sia mai).
Servi e leccaculo si accampano da sempre sotto qualsiasi bandiera e amministrazione, ma fino a che governava il centrosinistra persino loro tenevano a conservare un minimo di dignità.