Ieri sera le offerte di intrattenimento erano così scadenti che mi sono messo a sbirciare una nuova funzione che ho aggiunto a Popolino, e che mi consente di vedere in diretta quanti lettori sono collegati, e soprattutto da dove (ma non chi, state tranquilli). Ho notato un certo flusso proveniente da Torino, e così ho trovato il coraggio di scrivere un post a tema torinese, mi scuseranno i biellesi e tutti gli altri.
Ci vado abbastanza spesso, per questioni di partito. In un anno e mezzo ho conosciuto molta gente, semplici militanti e politici più navigati. Anche importanti, nel loro contesto. Più o meno tutti hanno della loro città una concezione molto alta, e al tempo stesso ne hanno una molto bassa di tutto il resto del Piemonte. I torinesi si sentono al centro della politica, se non di quella planetaria, di certo di quella piemontese: e i risultati elettorali spiegano bene questa mentalità, specie a sinistra. Visto che a Torino governano, forse hanno qualche ragione: finché dura, e il fatto che in Regione oggi ci sia un leghista dovrebbe far suonare qualche campanello d'allarme.
Sempre ieri, la preziosa lettura dello Spiffero sembrava avverare – tornandoci oggi con maggiori dettagli – un fosco presagio di cui a Torino si discuteva già un anno fa: la candidatura di Piero Fassino a sindaco. Una botta di vita, un segnale di quelli che nel 2009 pareva assurdo e se ne rideva, mentre oggi verrebbe solo da piangere.
Torino, città meravigliosa e progressista, forse la più evoluta ed europea nella nostra povera patria, è quel che è malgrado la sua classe dirigente, e forse non grazie ad essa. La prima evidenza che salta agli occhi, anche dopo una breve frequentazione, è la divisione in bande: Placido, Gariglio, Corgiat, Giorgis, nomi che lasciato corso Giulio Cesare voglion dire poco, ma che assieme a molti altri frazionano Torino fino all'ultimo dei militanti, come le bande newyorkesi nei Guerrieri della Notte.
Ho assistito a riunioni in cui, se uno si alza e presenta una proposta, a prescindere che sia o meno di buon senso, subito si alza un altro accusandolo di essere amico di Tizio, dipendente di Caio, o più prosaicamente in cerca di un posto. Come in quegli incubi in cui vorresti correr via ma non si muove un muscolo, puoi solo assitere, inerme, ed è un bello schifo. Meglio non immischiarsi. Se ne deduce che è impossibile parlare di contenuti, se tutti gli interlocutori lavorano per una delle parti in causa: e questa è la politica a Torino, senza pudore. Vengono convocati rappresentanti di tutto il Piemonte, ma poi si parla solo di cazzi e scazzi torinesi. Dopo un po', uno capisce l'antifona e non ci va più.
A governare questo pollaio col piglio scontroso del papà severo è il Chiampa, oggi lanciatissimo nell'accreditarsi come possibile leader nazionale anche se, personalmente, non ho ancora capito bene su che tipo di contenuti. Chiamparino si fa i fatti suoi, e coltiva le sue legittime ambizioni in un turbinio di direzioni opposte ormai da 18 mesi: prima come possibile candidato in Regione al posto della Bresso, poi come possibile candidato segretario nazionale, poi nuovamente come possibile candidato in Regione (stavolta in caso di annullamento delle elezioni), poi come possibile candidato premier alle primarie.
Mentre il gatto è in altre faccende affaccendato, i topi si tirano gli stracci: 18 mesi passati a segare le gambe all'avversario di turno e a tutti i possibili candidati cittadini hanno prodotto il bel risultato che adesso, in vista del voto, il Pd nazionale si sente legittimato a intervenire. Siccome tra quei litigiosi cazzoni non c'è stato verso di costruire una proposta, un accordo, un nome se non due, adesso bisogna cuccarsi Fassino. Deve arrivare Bersani a metter pace e a imporre un nome esterno, perché altrimenti non se ne esce.
Si poteva evitare? Sì, bastava per prima cosa garantire le primarie, come vorrebbe il regolamento, e poi lasciare che ognuno fosse libero di correre, senza cercare di sbrogliare veti incrociati che sempre, invariabilmente, sono a somma zero. Invece no, gareggiare apertamente non è abbastanza fine, non è strategico, meglio tenersi tutti reciprocamente in ostaggio, come nei finali dei film western: tutti con le pistole in pugno, tutti che si tengono sotto tiro l'un l'altro. Poi parte un colpo, magari per caso, tutti iniziano a sparacchiare. Tutti muoiono.
E arriva Fassino. Anche se con Torino ormai non c'entra più granché, anche se l'errore fatto riproponendo Rutelli a Roma dovrebbe far da monito. Anche se è un po' bollito: ma è pur sempre meglio di tutti quei cani randagi impegnati a mordersi a vicenda. E infatti, se non succede qualcosa che rompa queste logiche, si troveranno a subirlo senza poter fiatare.
Qualcuno si chiederà: possibile che a Torino siano tutti, proprio tutti messi così male? Che non ci sia qualcuno un po' più decente? Qualcuno c'è, c'è di sicuro. Persone capaci, anche loro con legittime ambizioni, ma in grado di guardare un po' oltre la punta dei loro piedi, con curriculum amministrativi più che onorevoli, e competenze incontestabili. L'impressione è che fra loro non si parlino, per la logica che spiegavo. Oppure si fanno trascinare dentro il gorgo delle altrui guerre tra bande. E quindi, pure loro, si beccheranno Fassino, sperando di spuntare una buona posizione per sé. Che questo si traduca in un bene collettivo, per tutta la città, e soprattutto che la città resti amministrata dal centrosinistra, questo si vedrà.
E' uno scenario inevitabile? Non è detto, un'alternativa c'è sempre. Si mettano d'accordo, si rivolgano la parola, e scelgano uno (o una) di loro a rappresentare chi a Torino vuole incarnare un programma serio, trasparente, e alternativo a questa Mogadiscio che si combatte sotto la Mole. Convochino una conferenza stampa, chiedano le primarie (le primarie, cazzo, mica la luna) ed esprimano un candidato. Semplice.
Perderanno? Può essere. Ma il rinnovamento si fa solo così, senza aver paura di confrontarsi, senza paura di perdere, finché un bel giorno si vince. Bisogna avere coraggio, altrimenti ci meritiamo Fassino.
-
- aprile 2014
- marzo 2014
- febbraio 2014
- dicembre 2013
- ottobre 2013
- settembre 2013
- agosto 2013
- luglio 2013
- giugno 2013
- maggio 2013
- aprile 2013
- marzo 2013
- febbraio 2013
- gennaio 2013
- dicembre 2012
- novembre 2012
- ottobre 2012
- settembre 2012
- agosto 2012
- luglio 2012
- giugno 2012
- maggio 2012
- aprile 2012
- marzo 2012
- febbraio 2012
- gennaio 2012
- dicembre 2011
- novembre 2011
- ottobre 2011
- settembre 2011
- agosto 2011
- luglio 2011
- giugno 2011
- maggio 2011
- aprile 2011
- marzo 2011
- febbraio 2011
- gennaio 2011
- dicembre 2010
- novembre 2010
- ottobre 2010
- settembre 2010
- agosto 2010
- luglio 2010
- giugno 2010
- maggio 2010
- aprile 2010
- marzo 2010
- febbraio 2010
- gennaio 2010
- dicembre 2009
- novembre 2009
- ottobre 2009
- settembre 2009
- agosto 2009
- luglio 2009
- giugno 2009
- maggio 2009
- aprile 2009
- marzo 2009
No, Fassino no… brava persona per carità, ma che palle! Possibile che non l'abbiano ancora capita??? Sono sconvolta.
Pensavo che fossimo messi male a Biella, ma anche a Torino non scherzano, anche se lì almeno possono consolarsi del fatto che governano. Come dici tu, finchè dura… e tanti auguri con Fassino.
Caro Paolo, lieto di sapere che pur non frequentandoci assiduamente ci tieni d'occhio, e che sei ben informato (cosa non difficile, visto che i giornali sono pieni di panni sporchi lavati in piazza). Credo che il problema sia tutto nella frase "scelgano uno (o una) di loro": molto semplice, hai ragione, ma per farlo dovrebbero rinunciare a un po' di protagonismo, un po' di vanità, ammettere con loro stessi che qualcun altro giocherà nel ruolo che avrebbero voluto ricoprire, magari ammettere con un esame di coscienza che non ce l'avrebbero fatta perché sono bravi gregari, non titolari né fuoriclasse. E che magari un bel gruppo di gregari, affiatati, potrebbe supplire qualche carenza di talento. Solo che questo non capita, la logica è "se non posso farlo io, allora non lo deve fare nessuno". In questo c'è poco amor di patria, e infatti le disgrazie poi capitano, chissà perché: quando si verificano tutti allargano le braccia come a dire "non c'entro, nessuno poteva prevederlo". Un finto stupore, seguito un minuto dopo dalle accuse incrociate: tutte nel torto, e quindi tutte giuste.
Un abbraccio, se ti va sabato c'è l'assemblea regionale, vienici a trovare, e porta pazienza…
CIAO PAOLINO
TI VOLEVO DARE UNA NEWS ..
NON E' QUI (CON QUESTO TUO ARTICOLO )
IL POSTO GIUSTO
MA TANTE' NE APPROFITTO…
OLTRE AI NON TESSERATI OVVERO VIP PD CHE NON HANNO RINNOVATO LA TESSERA
VOI CHE NON SIETE ENTRATI NELLA SEGRETERIA
UN PAIO DI ALTRI GIOVANI STA PER USCIRE …
SI SONO ROTTI I ………….
TI ASSICURO CHE SE ANCHE NEL PD SONO IN PENOMBRA HANNO TUTTI UN SEGUITO IN PARTICOLARE UNO DI LORO E' ABBASTANZA CONOSCIUTO ..
PRESTO VEDRAIIIIIIIIII
dai #4 vogliamo i nomi!
rp
I SOLITI VECCHI DEL PD FACCIANO COME SEMPRE NULLA SE NON PER LORO STESSI..
E LA SIGNORA DEL VANDORNO DOVREBBE IN PARARE L'UMILTA' NON SOLO A FARASI VEDERE IN GIRO PER FAR FOTO
O ENTRARE IN SEGRETERIA
I NOMI …. . . SE VE LI DICO SI ROVINA L'ATTESA . . . . . .
SONO TUTTI IMPEGNATI IN TANTE ALTRE COSE
E' TRISTE MA SONO OCCASIONI PERSE X IL PD !
la maestra sta anche a me antipatica !
ma mandatela in pensioneeeeeeeeeeeeee