Scommetto che stanotte anche voi, come me, vi siete rigirati insonni nel letto. Un po' per la peperonata, un po' per l'atroce interrogativo: chi sarà il primo biellese ad aprire in loco una filiale finiana? Son cose.
Il Biellese lo scriverà domattina, ma potete risparmiarvi un euro perché ve lo dico io, adesso. Sarà Marco Abate.
Mentre a Roma Gianfranco Fini fa quel che fa, il sasso che ha gettato nello stagno del berlusconleghismo produce increspature che seppur tenui si spingono sin qui, nella remota e profonda provincia laniera.
Colui che secondo le indiscrezioni sarà il primo a coglierle, diventando il referente locale di Generazione Italia e della nascitura formazione politica Futuro e Libertà, è quel Marco Abate già di Rifondazione Comunista che un paio di legislature fa fu assessore dell'ultima giunta Scaramal, a Cossato, e che poi sempre con Scaramal – questa volta presidente - fu assessore provinciale fino alle elezioni del 2009.
Durante la scorsa legislatura, nel mentre del suo incarico provinciale, brigò per farsi candidare sindaco nell'amata Cossato, registrando scarso entusiasmo da parte dei suoi potenziali alleati di centrosinistra e giungendo come logica conseguenza alla rottura con Rifondazione. Volle provarci lo stesso, ideando due liste civiche ardite sin dal nome: Marco Abate e Abate Marco. Sul serio.
Fallito l'obiettivo di raggiungere il ballotaggio, scelse di non scegliere chi appoggiare, almeno ufficialmente, mentre i maligni sostengono che dietro promessa di ricompensa portò voti al leghista Corradino assicurandone il successo. Ma queste sono malignità, appunto, visto che al momento, di fatto, Abate è tutt'ora consigliere semplice, più o meno d'opposizione.
A Cossato è ancora vivida la memoria di un altro Abate, Ezio, che in paese fu sindaco comunista per ben 15 anni.
Non è un caso di omonimia, era suo padre.
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Manca una parte ugualmente interessante, quella che spiega chi ha fatto scouting nel Biellese per conto di Fini, un filo che va da Toniazzo a Bonsignore (e Masoero), con tutti i casini in corso a Vercelli nel cdx, tra Provincia e Comune, e Delmastro – padre, non figlio – che tesse una tela, e consiglierucoli sparsi che sono in movimento qua e là…
Personaggi in cerca d'autore…
M.B.
… povero Ezio! Mi sa che si rivolta nella tomba!
Chissà verso quali lidi si accaserà il vice-sindaco di cavaglià Gianluigi Nicolello (ex AN), neo Presidente del COSRAB?
… rimarrà, rimarrà…
E' strano forse ma non sono stupito del fatto che Marco Abate con una tempestività che ha il solo scopo di metterlo un po' in luce, dichiari il suo "scandaloso" salto della quaglia : dalla sinistra alla destra con disinvoltura. Non credo che ci siano scelte politiche maturate in un travaglio politico e in una evoluzione che sebbene "stra-vagante" potrebbe anche esserci. C'è solo la voglia di esserci, di essere protagonisti, di stupire con scelte "geniali" che stravolgono le strategie politiche precostituite. E' solo l'ennesimo errore, forse il più grosso, forse quello fatale per il suo futuro politico già ampiamente compromesso dalle meno recenti evoluzioni.
Nessuno di chi lo conosce approva. Nemmeno Chi lo conosceva meglio di tutti approverebbe, lo sappiamo bene tutti e lo sa bene anche Marco.
Ma non tiriamolo in ballo, per favore, per rispetto.
In una Italia che è tutta anomala, le scelte anomale, anche le più anomale assumono, aimè, il carattere della normalità.
Finalmente un coraggioso articolo di denuncia, invece delle solite manfrine su matrimoni vipps, fidanzamenti e spettegolate varie. Mi complimento con lei, nel luminescente ricordo del grande ex sindaco del Partito comunista italiano Ezio Abate. Un uomo che, in occasione dell'alluvione del '68 (quella della Valle Strona, non l'altra degli studenti matti), disse: "Non mandateci volontari, le braccia le abbiamo anche noi. Mandateci le ruspe". Guarda tu che figlio degenere…
Con stima
On. Aldo Lampredi