Ho già scritto, anche recentemente, della peculiare situazione in cui versa l’Eco di Biella, giornale di proprietà dell’Unione Industriale Biellese su cui l’Uib stessa non ha più intenzione di investire un centesimo. Tanto sono allo sbando gli imprenditori locali che non sanno che farsene, di un giornale, e con la scusa di un ridicolo passivo (specie se paragonato a quelli abissali dei bei tempi andati) sono arrivati a un passo dal cassitegrare i giornalisti, pericolo scampato solo grazie al contratto di solidarietà (di cui ho riferito, in perfetta solitudine, pochi giorni fa).
La gestione ottusa da parte della proprietà si accompagna a un prodotto che negli ultimi anni si è imbruttito pesantemente, e a una gestione pubblicitaria molto condizionante della già esile linea editoriale: il che si traduce in soffietti spropositati regalati al mostruoso centro commerciale Gli Orsi, e a una certa sudditanza verso tutti gli eventi organizzati da Ieb Comunicazione.
Proprio da Ieb, struttura nata con lo scopo di sostituire la vecchia concessionaria pubblicitaria e di gestire eventi monetizzabili a beneficio del gruppo editoriale di cui anch’essa fa parte, mi è giunta in questi giorni una notizia che spinge decisa nella direzione di confondere ancora di più una situazione già incasinata. Pare infatti che gli industriali abbiano accettato di vendere una quota della concessionaria stessa a Michele Porta e a Marco Atripaldi, rispettivamente direttore di produzione a capo di Ieb il primo, amministratore delegato e direttore editoriale di Eco il secondo. Pare che l’idea sia quella di motivarli ulteriormente nello svolgimento dei loro incarichi, da quel che si dice. Ma è deboluccia: negli ambienti camorristici vige il detto dialettale “mai mischiari fica e affari”, in ambito giornalistico si usa dire, meno prosaicamente, che pubblicità e contenuti giornalistici devono restare separati. Sì, America. E infatti.
Riassumendo, perché mi rendo conto che a questo punto la matassa si fa intricata da tessere anche per un biellese, anzi è un nodo gordiano: Ieb, che raccoglie pubblicità per Eco, è diretta da Michele Porta che è anche tra i proprietari, tra i quali c’è pure Atripaldi, che del giornale è AD e direttore editoriale. Ieb organizza anche eventi, i quali vengono pubblicizzati sull’Eco, diretto sempre da Atripaldi, e magari si svolgono al Palacoop, di cui amministratore è di nuovo Atripaldi. Per fortuna che c’è lo sport, argomento di punta dell’edizione del lunedì, se non fosse che sport a Biella significa basket, e basket significa Angelico (di cui Eco e Ieb sono media partner), e che il presidente dell’Angelico è – indovinate un po’ – Atripaldi.
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come quella famosa macchina della barzelletta
in cima infilavi un maiale vivo in fondo ti usciva una salsiccia
fosse stata una sindrome sarebbe stata quella della coazione a ripetere…
A.
Queste cose sono la vera essenza della piccola città: gli interessi che si sovrappongono, le cose che molti sanno ma nessuno dice, i conti che non tornano tranne che a beneficio di qualcuno. E’ vero, forse è una questione un po’ tecnica, immagino sia per questo che ci sono pochi commenti. Ma immagino che in certi ambienti il post sia circolato eccome.
Va bene così, adesso a Biella arriva “Striscia la Notizia”, sarà sicuramente campagna elettorale per la destra, i giornali, tutti schierati, diranno “come ci siamo divertiti” e i biellesi se lo prenderanno in c… come sempre e come meritano.
…io dico, “ciao cultura” nessuno ti vuole più, sei una libertà troppo grande e pericolosa per una giunta cacciapalle come quella che sta sgovernando Biella.
F.F.