So che ultimamente Popolino si è trasformato in una specie di rassegna stampa, ma portate pazienza. Sulla Stampa in edicola oggi vengo attaccato – anzi no, meglio, bacchettato – da Gianluca Susta.
Domine, non sum dignus: sono davvero lusingato e onorato, c’è gente che aspetta tutta una vita di essere preso in considerazione da un leader riconosciuto, foss’anche per ricevere uno sberlone. E Susta riconosciuto lo è sul serio: è l’ultimo politico biellese di centrosinistra ad avere dei voti, e a ricoprire una carica elettiva non in scandenza imminentissima. Inoltre, dal punto di vista della mia candidatura, dubito che quei pochi indisciplinati disposti a votarmi siano gli stessi a cui normalmente si rivolge Susta, anzi credo che non si parlino affatto, e quindi una sua esternazione critica è una preziosissima certificazione di diversità controllata e garantita.
Quindi grazie, Gianluca.
Quanto ai contenuti, l’europarlamentare chiede più moderazione, parlando "di Cosseddu ma anche di altri", chissà quali altri. Dice, delle regionali, che servono candidati di razza, "cavalli e cavalle, non ronzini". Ronzini no, Ronzani sì: "ha pieno titolo per candidarsi: se è disponibile, come dirgli di no?".
Già, come dirglielo?
"Ci vuole l’umiltà di capire che il consenso si guadagna facendosi il mazzo", aggiunge riferendosi immagino alla mia poca esperienza. Che è verissimo, sacrosanto, altroché. Solo che il mazzo ognuno se lo fa come può e come sa, c’è chi ad esempio può contare sull’aiuto di un mazziere esperto come lui, e chi fa per se. Forse un sistema è più semplice dell’altro, ma non necessariamente migliore.
A questo proposito Susta chiude l’intervistina parlando di primarie: "Se si possono evitare è meglio (sic, ndP); in caso contrario, se ci sono più ambizioni legittime e autorevoli, si facciano pure, e poi i due che prendono più voti vengano candidati". Che, tradotto per chi non parla le lingue morte, significa: "i due", e non "colei e colui" che "prendono più voti". Le regole del partito condivise a livello regionale imporrebbero infatti che i candidati uscenti dalle primarie fossero "alternati in quanto a genere", ovvero un uomo e una donna. Tutti ritengono Ronzani il più forte tra i maschietti, e nessuno vuole sfidarlo rischiando la disfatta, a parte il sottoscritto ronzino. Molto meglio andar sui giornali e lodarne l’autorevolezza – anche se magari non gli si rivolge verbo da mesi – e trattare più o meno fra le righe perché passi il concetto che è meglio candidare i due che alle primarie prendono più voti, anche se si tratta di due uomini, puntando così a piazzare, proprio come alle corse, il proprio cavallo nell’altro posto disponibile, e sacrificando così una evidentemente poco desiderabile candidatura femminile.
Ragionamento, quello che i due più votati siano anche i nominati, senza favorire solo in base al sesso una concorrente che magari si è piazzata terza o anche più in basso, che ha anche un suo senso, francamente. E’ l’alchimia da cui emerge, che puzza di zolfo.
E infatti viene da chiedersi: a che pro tutto questo sbattimento per piazzare un secondo cavallo, quando nella migliore delle ipotesi passa solo il primo? Ecco una possibile risposta: si vocifera di Ronzani come possibile assessore, se – e al momento è un grosso se – si vincessero le elezioni regionali. Nel caso, forse potrebbe dimettersi da consigliere, e forse il secondo classificato potrebbe risultare eletto. Ed ecco che improvvisamente la fregola per il piazzamento diventa molto più chiara.
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…e io che sognavo un ticket Popolino-Mariella Valz?
canna
(ps: si chiamava Mariella?)
Cavolo, il suo cadavere è ancora caldo e la povera Michelle è già nel dimenticatoio.
Ennesima traduzione per i non esperti in giochini di palazzo: l’uomo di Gianluk è Chiola.
E nel caso lo schemino di Popolino vada a farsi benedire (cioè, come è probabile, l’ex zarina Bresso perda a favore del celtico Cota) lo stesso Rinaldo non sarebbe de facto il candidato naturale alla Segreteria del PD biellese visto che avrà avuto una doppia (primarie e voto) investitura popolare?
Fantapolitica? Beh da una volpe democristiana come Susta credo che la fantasia sia molto simile alla realtà…
Visone
—–
ops, la traduzione non serviva: era nel titolo.
chiedo venia.
Visone
Edit: ho aggiustato un po’ il pezzo, non mi piaceva il post scriptum alla fine e l’ho integrato nel post.
Indispettire sia Susta che Ronzani, accordarli contro di te, quando fra di loro potessero si caverebbero gli occhi, è già campagna, manifesto e slogan elettorale a tuo vantaggio. Fortunato.
Credo che il grande Susta abbia dimostrato in quest’articolo di essere un grande vigliacco! e spero di vederlo martedi perchè giuro glielo dirò in faccia!
umbo
L’arroganza degli interventi di Susta ( peraltro l’ ho votato e apprezzato in altre occasioni ) che come un deus ex machina dalle pagine dei giornali locali giudica ,censura, ironizza sulle vicende del Pd conferma la bontà della scelta di Paolo di candidarsi per rappresentare chi crede ad una politica partecipata,onestà, attenta e rispettosa degli elettori. I politici di mestiere
hanno dimenticato che il loro potere ormai radicato in salotti buoni, consigli di amministrazione,fondazioni ,enti… ha origine dal voto e che i partiti che loro credono di possedere sono fatti dalle tessere e dall’impegno di tanti iscritti e simpatizzanti. Cosi’ ritengono il potere un loro diritto (alla faccia della politica
come servizio) e umiliano i cittadini delegittimando e svuotando dall’interno i percorsi decisionali del partito. Ergo chi è degno di essere candidato lo decido IO.
Paolo non è degno agli occhi di Susta ma degnissimo ai nostri di poveri stupidi convinti che qualcosa possa cambiare (anche perchè peggio di come sono andate le ultime amministrative con tutti questi su cavalli di razza e difficile che possa andare) .u Cristiana