La clamorosa boiata di oggi campeggia con palese orgoglio di sè sulle home page di Corriere, Repubblica e altri quotidiani italiani, ed è la notizia secondo cui Google avrebbe infine ceduto alle pressioni dei grandi editori (News Corp in testa) e avrebbe deciso di far pagare ai lettori le notizie aggregate, con un bonus di soli cinque articoli gratuiti al giorno.
In realtà è vero il contrario, ovvero Google darà l’accesso a cinque articoli gratuiti per ognuno dei siti aggregati di provenienza, anche se in realtà le fonti ne prevederebbero il pagamento. C’è una bella differenza, ed è curioso che a dirla giusta sia proprio il Wall Street Journal, di proprietà della società di Rupert Murdoch.
L’ineffabile Angelo Aquaro scrive senza mezzi termini su Repubblica che "alla fine ha vinto Murdoch. Google si arrende: gli scrocconi del web dovranno fermarsi dopo cinque articoli, addio alle notizie gratis". Gli piacerebbe, ma la sola idea è ridicola. Se non ricordo male le cifre, il motore di ricerca porta ogni giorno alle testate on line qualcosa come un terzo di miliardo di visitatori, un flusso talmente grande e importante che, come è intuibile, se di colpo si interrompesse manderebbe in crisi i giornali molto più dell’azienda di Mountain View.
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It’s the end of the news as we know it (and I feel fine).