Come qualcuno ricorderà, alla fine di giugno la nuova giunta di Biella aveva pubblicato un bando per la "costituzione della struttura del portavoce del sindaco", a cui avevo partecipato con intenti provocatori: si tratta infatti di un incarico fiduciario, che il Sindaco può assegnare liberamente, e quindi non si capiva la necessità di un bando. Qualcuno l’ha interpretato come una foglia di fico, può darsi invece che esistano sul mercato così pochi giornalisti di destra professionalmente decenti che per trovarli serve un bando: e il primo che mette in curriculum uno stage nella redazione di Lucignolo viene assunto. Qualche settimana dopo mi era poi arrivata una lettera prestampata che mi comunicava la "scelta diversa" operata dal sindaco Gentile: come da copione. Il consigliere di minoranza Pietrobon ha usato questa vicenda per interrogare il sindaco stesso sulla scelta e sul senso del bando, appunto, e lo ha fatto nel consiglio comunale di martedì.
E’ stato un momento fottutamente bizzarro: a inizio seduta, fuori dall’aula consiliare, quando sono arrivato mi è venuto incontro un drappello di membri della maggioranza, prodighi di complimenti per come nei giorni precedenti avevo messo in imbarazzo e ridicolizzato il loro assessore, Andrea Delmastro. Il grado di scarsa tolleranza che suscita evidentemente è bipartisan. Da lui, invece, nessun cenno. Meglio così, intendiamoci. Fortunatamente, mentre i consiglieri di destra mi accerchiavano, non c’erano fotografi in vista. Sarebbe stato imbarazzante.
Poi, mentre Pietrobon illustrava la sua interrogazione, e io ascoltavo dalla balconata, Gentile ha iniziato a fissarmi con insistenza. Ad un certo punto mi ha indicato, scandendo col labiale "Cosseddu". "Sì", ho risposto. Così, quando ha preso la parola, in sostanza invece di rispondere a Pietrobon ha iniziato a rivolgersi al sottoscritto, "Paolo Cosseddu, autore di un blog molto interessante e persona indubbiamente creativa". O qualcosa del genere. E’ andato avanti a sperticarsi per alcuni minuti, sempre fissandomi, tanto che ad un certo punto dai banchi dell’opposizione Diego Presa ha chiesto perché il sindaco stava guardando in cielo invece di rivolgersi ai consiglieri. Dopodiché, a fine intervento, lo stesso Gentile ha abbandonato l’aula per salire in balconata e conoscermi di persona. Mi ha spiegato che sulle prime Delmastro si era incazzato per quanto uscito su Popolino, "ma poi gli ho detto, riguardiamo i video insieme, e allora ha capito, e abbiamo riso come matti".
A questo punto tutto è possibile.
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Non so se essere più divertita o stupita. A questo punto mi sembra chiaro che Popolino si è ritagliato un ruolo. Non è poco.
Franci
Ti sei dimenticato di Marco Atripaldi, amministratore delegato di Pallacanestro Biella (e ospite del consiglio comunale in quella veste) e di Eco di Biella che ha attraversato la sala esclamando "fatemi salutare Popolino", ti ha stretto la mano, e ha detto una cosa del tipo che sei "di un livello differente rispetto a questo territorio". Sarà per questo che non collabori più con l’Eco…
Firmato: un testimone oculare e discreto…
Inevitabilmente qualcuno dirà: "l’opposizione a Biella la fa Popolino". Già lo dicono dell’informazione…
Sarei cauto con l’entusiasmo, però è vero che in una piccola città, come cantava Faber, "una notizia un po’ originale non ha bisogno di alcun giornale, come una freccia dall’arco scocca, vola veloce di bocca in bocca".
ES
Splendida commedia degli equivoci.
Primo tempo.
Un ??bando pubblico?? per un incarico privatissimo (e delicatissimo).
Un titolato concorrente che partecipa per gioco e sfottò ottenendo un serissimo rifiuto burocratico.
Secondo tempo.
Interrogazione provocatoria non sulla scelta del portavoce ma sull’uso dello strumento "bando".
Romeo occhi fissi al cielo: "Oh Giulietta….che errore non sceglerti! Ma tranquilla si apriranno spazi….."
NB: nell’intervallo uno dei cugini di Romeo Montecchi viene spiato nei sotterranei di Verona (proprio da Giulietta Capuleti) mentre si intrattiene amabilmente su una vecchia storia di amianto.
Redbird
La satira provoca sofferenza ai soggetti colpiti e soddisfazione agli aguzzini. Il centrodestra ha scelto di soffrire in silenzio, mascherandosi dietro ad un falso humor, per medicarsi le ferite senza dare troppa soddisfazione a chi li sfotte.
Sono fermi sul margine dell’abisso, devono fare la mossa giusta, per allontanarsi un po’ dall’orlo.
Gli ottusi sono consapevoli di se stessi.
Fausto Fabiano
com’era quella battuta?
mai raccontare una barzelletta ad un carabiniere (o se preferite un belga, un polacco, un assessore del centrodestra)
il venerdi
perchè si metterà a sghignazzare la domenica a messa
A.
ps oppure alla cugina di Valz, naturalmente
A.