Buongiorno, e benvenuti al seminario su "Nuovi media e il futuro dei giornali". Iniziamo subito con la prima slide. Ecco, come vedete nell’immagine, i risultati di una ricerca commissionata da Harris Interactive e pubblicata qualche giorno fa dal Guardian. Come si comporterebbe il lettore se il suo sito di news preferito iniziasse a far pagare la lettura delle notizie? Questa la domanda, l’oggetto dell’indagine, ma andiamo a vedere quali sono state le risposte.
Ebbene, il 74 per cento degli intervistati ha dichiarato che passerebbe a un altro sito di notizie gratuite, mentre l’8 per cento ha dichiarato che si accontenterebbe dei titoli e della parte gratuita del sito. Il 12 per cento non è sicura di come reagirebbe, mentre come possiamo vedere dal grafico solo il 5 per cento si dichiara disposto a pagare per leggere le notizie.
Un risultato piuttosto chiaro, insomma. Proviamo a calarlo nella realtà: prendiamo una testata locale, e cerchiamo di capire dal suo sito internet l’approccio agli strumenti di comunicazione e partecipazione, e la sua efficacia nel fidelizzare i lettori e sollecitare il loro interesse. In che modo questo giornale cerca di imporsi come fonte di approvvigionamento delle notizie indispensabile e insostituibile? Con che efficacia la linea editoriale cerca di costruire quell’autorevolezza in virtù della quale, un domani, trasformare un servizio gratuito in uno a pagamento che sia desiderabile dall’utilizzatore finale? In sintesi, qual è il valore di un servizio giornalistico e come lo si incrementa? Prendiamo i sondaggi, ad esempio, il più semplice tra i sistemi di partecipazione diretta consentiti dall’uso dei nuovi mezzi di comunicazione. L’ultimo, in ordine di pubblicazione, è il seguente: "Vespasiano: sì o no? Il sindaco Dino Gentile ha fatto bene a demolire il vespasiano di piazza Duomo?".
Che valore è possibile attribuire a questa informazione?
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tutti pisciano.
mentre su quasi ogni altro tema è possibile idurre luniverso (insieme dei soggetti campione) in maniera preliminare, selezionando cioè il topic, la scelta di incentrare il sondaggio sui vespasiani è un chiaro segno di democratizzazione del quesito, ovvero l’abbassamento al grado zero della soglia di ingresso.
Poi, raffinando ulteriormente la ricerca si potrebbe definire se le risposte sono state date in base al valore storico, artistico del manufatto, in base a criteri estetici puri, funzionali, meramente fisiologici o addirittura olfattivi.
Caro Paolo, loro sono più avanti, facciamocene una ragione.
proposta per prossimi sondaggi in base al criterio che è necessrio trovare temi comui, comunissimi, in una parola “semplici” per lettori che non ne possono più di pensare:
- prezzo del pane
- comfort delle bare
- gusto dell’acqua
- com’è il tempo?
mc
Dai, facciamo il post dei suggerimenti per i prossimi sondaggi di Eco:
Moda: pantaloni vita bassa o vita alta?
Costume: lecito o no scapperarsi in auto?
Società: passera depilata o rigogliosa?
lo immaginavo che sarebbe finito qui il vespasiano.
Pure la foto con l’omino che demolisce il vespasiano hanno messo.
Lo sapete che a Viverone ce ne sono ancora 3 sparsi per il paese? O non ditelo al sindaco..
FabioM
Eco, l’unico giornale che finisce al cesso anche in versione digitale.
Per una battuta così bella non vale l’anonimato
Su, un piccolo sforzo…
mc
per respirare aria nuova nel biellese demoliamo un cesso pubblico, alè
A.
piccolo contributo sul futuro dei giornali locali, finestra sul web compreso, da un convegno svoltosi a un passo da Biella qualche mese fa. Al link si trova un ulteriore link per scaricare il documento pdf
canna
http://www.albertovaleri.com/index.php?option=com_content&view=article&id=104%3Asul-sito-la-sintesi-del-convegno-di-cavaglia&catid=1%3Aultime&Itemid=70&lang=it