"Grandi manovre per conquistare la poltrona di segretario provinciale del Pd", dice il Biellese di ieri, "alcune indiscrezioni che darebbero per certa una rosa di nomi". "Il ruolo interesserebbe ad esempio a Rinaldo Chiola che seguendo le indicazioni di Gianluca Susta appoggia la mozione Franceschini": povero Chiola, i giornali non ci vanno mai leggeri con lui. Poi dicono che sono io quello cattivo: non è che Chiola abbia scelto Franceschini di suo, no, lui "ha seguito le indicazioni".
"L’ex assessore comunale farebbe concorrenza al suo ex sindaco Vittorio Barazzotto", e "In corsa c’è il segretario uscente Michelangelo Valenti"; che sono due film che vorrei proprio vedere: al primo penso che non potrebbe fregargliene di meno, di fare il segretario, al secondo spero baleni per la testa l’idea che a tutto c’è un limite. Se un segretario provinciale che non ha neppure preso abbastanza voti da essere tra gli eletti è vellicato dall’idea di ricandidarsi per lo stesso incarico significa che al Pd un medico non basta più, serve uno psichiatra.
Prosegue il pezzo con la consecutio tutta al condizionale: "All’interno del gruppo Pd però ci sarebbe una componente non trascurabile di iscritti che invece vorrebbe un vero salto generazionale". Ma dai, chissà di chi sta parlando.
Gran finale: "Un sottile malumore serpeggerebbe poi tra le file del gruppo del Pd al comune di Biella. Non tutti infatti appoggiano l’impostazione molto intransigente scelta dal capogruppo Barazzotto. Tanto che nell’ultimo consiglio comunale qualcuno nei banchi dell’opposizione ha lasciato il suo posto abbandonando il consiglio all’ora di cena, anzichè restare a dare man forte ai colleghi nell’atteggiamento ostruzionista". No, caro collega, qui quello che ha lasciato il suo posto evidentemente sei tu. Chi se n’è andato per cenare con la famiglia è Edgardo Canuto, che però non solo era d’accordo sulla strategia, ma in aula ha fatto il suo dovere brillantemente. Quello che ha mugugnato tutto il giorno è Flavio Como, che ultimamente è incazzatissimo con tutti, e che ha passato la giornata consiliare sbattendosene con grande evidenza di quel che gli capitava intorno, appartandosi lungamente con il nuovo sindaco e mandando compulsivamente chilometrici sms. Tra l’altro: Flavio, se mentre digiti furiosamente vuoi simulare un pizzico di nonchalance, non levarti gli occhiali da vista. Un consigliere che passa le mezze ore armeggiando con il cellulare tenuto a un centimetro dal naso è una cosa che si nota abbastanza.
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bravissimo!!
(quello che si arrabbia se viene chiamato capo)