26 GIUGNO 2009

I fatti separati dalle opinioni, per piacere

megafonoHo davvero stima di Enzo Panelli, in città al momento è il giornalista di amministrativa che si legge più volentieri. E’ anche una persona con cui ho collaborato, e con cui ho rapporti cordiali che spero di mantenere, quindi non me ne voglia per quel che segue e non pensi che lo voglio mettere in croce.
E dopo l’excusatio non petita, l’accusatio manifesta. L’articolo che ho trovato poco fa sul sito dell’Eco, "Traffico, rivoluzione in città", contiene una serie di notizie e di commenti dei diretti interessati sul piano che la nuova Giunta di destra ha per la città.
A metà pezzo l’autore, di suo pugno, scrive:

Le sofferenze dei conti comunali, e il blocco delle spese imposto dal sindaco Dino Gentile e dall’assessore al bilancio Gabriele Mello Rella a tutti i colleghi, “obbliga” Giachino a lavorare a una prima “rivoluzione” che non gravi sulle casse dell’ente.

Ecco, questa frase è un problema. Fosse stata virgolettata e attribuita a un membro della Giunta, come dire, ognuno si prende le proprie responsabilità. Invece, è farina del sacco dell’autore. E questo non va bene.
Perché è una stronzata, e tu Enzo lo sai, che lo è. Il bilancio di Biella non è per niente in sofferenza, e il blocco delle spese serve solo al Sindaco per potersi rimangiare tutte le promesse fatte in campagna elettorale.
Pochi mesi fa uno studio indipendente ha indicato Biella come una delle poche città virtuose in fatto di bilancio, e tu Enzo di sicuro ne sei a conoscenza, anzi magari sei stato proprio tu a riportare la notizia sull’Eco. Biella è solvibile, e non ha buchi, a parte quello dell’ici che però dipende da Roma, dove governa il capopartito del sindaco Gentile.
E’ normale – oddio, non proprio normale, ma le cose vanno così – che un politico menta per giustificare promesse mancate.
Ma un giornalista non può prestarsi, Enzo. Non uno valido come te.
Non sono ingenuo, so che se il giornale decide una linea un professionista la segue o se ne va: in questo caso non so se l’assenza di Eco nello spiegare una volta per tutte, e in modo indipendente, se questo buco c’è o non c’è, deriva da una decisione sulla linea politica da seguire o è motivata da altre valutazioni. Di certo il giornale non ci fa una bella figura (e neppure il suo direttore): magari il bilancio non sarà un argomento così appassionante, ma anche insistere a riportare questo velinario da propaganda non mi sembra sia così attraente per il lettore. Martedì ci sarà il primo consiglio, e sicuramente l’argomento verrà affrontato: mi auguro che a quel punto l’Eco o uno degli altri bisettimanali facciano il proprio mestiere, che dovrebbe essere quello di mettere un giornalista a spulciare le cifre per capire dove sta la verità.
Ma anche se così non fosse, Enzo, la prossima volta che sei costretto a scrivere una fesseria, non metterci del tuo, è meglio se la piazzi in bocca a qualche assessore. Non sarà difficile, le occasioni non mancano.

  1. Immagino che una frase del genere possa anche scappare, ma certo è un segno di un pensiero diffuso, e pure di un metodo. Concordo pure io sull’autore, che leggo spesso, però che nessuno abbia ancora detto una parola definitiva su questa storia del bilancio è scandaloso.

    M.P.

    utente anonimo
  2. Tra l’altro segnalo che a questo indirizzo:

    http://www.comune.biella.it/home/index.php?dati_finanziari

    ci sono tutti i documenti riguardanti il bilancio e persino una guida alla lettura.

    Basta poco, insomma.

    Ciao, Mauro

    utente anonimo
  3. Effettivamente quella frase grida vendetta. Non è da lui, hai ragione.

    A.Z.

    utente anonimo
  4. Magari era di fretta, a volte dietro certe cose che si leggono sui giornali è facile immaginare chissà quali complotti, invece ci si mette la stanchezza, il poco tempo, lo sminchiamento. Il fattore umano, anzi umanissimo.

    Roby

    utente anonimo
  5. Caro/a Roby,

    certo siamo tutti umani e errare è umano, ponendo subito che non ho letto l’articolo in questione, ma solo la citazione su questo blog, quindi premettendo che non mi sto riferendo nello specifico a questo caso, posso chiederti se tanta permissività e tanta dolcezza di valutazione la useresti anche per molte altre professioni? Smettiamola di lamentarci, se alla fine, qualunque cosa viene banalizzata in modo davvero volgare… Pretendiamo sempre, da noi stessi in primis, off course, il massimo, almeno della professionalità se non anche della correttezza!!

    utente anonimo