Per motivi che al momento è prematuro spiegare, in questi giorni mi sono messo ad approfondire e sfruculiare lo statuto e i regolamenti del Partito Democratico. E’ tutto un po’ più complicato di quanto mi aspettavo, e questo dimostra la mia ingenuità. Avevo alcuni interrogativi, e ci ho messo una settimana solo per trovare qualcuno che mi sapesse dare delle risposte. Il sito del Pd la fa molto semplice, in home page: "partecipa", "vieni", "porte aperte alla Renault". Invece, le cose sono un po’ più complesse di così: nei giorni in cui si discuteva di come definire la forma del Pd, Veltroni aveva parlato di partito "leggero", ma evidentemente nessuno si è chiesto cosa intendesse. E quindi nello statuto sono state inserite idee molto interessanti, ma quasi nessuno sa quali sono le procedure per metterle in atto. Quello di trovare e comprendere le regole del partito è un problema che, per serendipity, proprio in questi giorni si è posto pure Sofri, interrogandosi sui meccanismi che portano all’elezione di un nuovo segretario. Anche lui ci si è scornato, e ha infine messo insieme una spiegazione dell’astruso marchingegno che consiglio di leggere:
Per alcuni giorni mi è parso molto strano che nessuno di quelli a cui chiedevo sapesse spiegarmi esattamente il percorso regolamentare verso l’elezione del nuovo segretario del Partito Democratico. Le versioni si contraddicevano, e poi c’era sempre qualche buco. Eppure, lo Statuto dovrebbe spiegarlo, pensavo.
Poi ho capito due cose: una è che lo Statuto lo spiega, ma fino a un certo punto; l’altra è che è un casino tale che solo alcuni monaci cistercensi sono riusciti a decifrare esattamente la volontà dell’estensore.
Leggi anche lo statuto PD del Piemonte e chiediti se tale statuto sia stato anche solo in piccola parte considerato dal circolo PD di Biella e dal PD provinciale
leggero, leggero come un impalpabile velo di tulle che avvolge un grigorifero in ghisa
A.