17 GIUGNO 2009

Confusi in un pastone

Con mia grande sorpresa (…) la Nuova Provincia di oggi parla dell’iniziativa, l’appello a Wilmer Ronzani. Il pezzo è a pagina 8, e la notizia si trova al centro di un più ampio panino in cui vengono riassunti vari ed eventuali scazzi post elettorali: candidati con record di preferenze che son rimasti a bocca asciutta, vecchi arnesi che si esercitano nell’arte del "cominciamo male", cose così.
E’ un po’ come finire sul Tg1, schiacciati tra una dichiarazione di Capezzone e una di Realacci. Ma va bene così: la parte dedicata alla faccenda è quella centrale del pezzo, e ha il pregio di sintetizzarla correttamente. Cosa ammirevole, e che mi fa riflettere sul fiume di parole scritte in questi giorni (in primis dal sottoscritto). Significa che per avere un titolo tutto mio devo imbarcarmi nell’equivalente di Guerra e Pace: e quindi bisogna capire se il gioco vale la candela. D’altro canto, 46 righe in cronaca per un’iniziativa nata cinque giorni fa non son da buttar via. Anche perché la moderazione con cui le sto leggendo io potrebbe essere vero fastidio per i locali dirigenti del Pd: gente che dovrebbe dimostrare carattere, e invece ha solo un caratteraccio.
Le cose, però, funzionano così: la notizia che, a pochi giorni dall’insediamento dei nuovi potentati, è già in pericolo la mensa scolastica, dovrebbe essere secondo una stima molto rapida anche più importante dei litigi all’interno dei partiti. Eppure, per trovarla bisogna far annusare il giornale a un can da trifule.
(E questo deve far riflettere se sia il caso di continuare a pensare che i giornali debbano essere il luogo pubblico dell’azione politica. Cazzo, adesso parlo anche come uno di quei topi di segreteria. Ma s’è capito, vero?)

  1. anche ieri la Stampa, in un analogo pastone, ma le righe erano 4 o giù di lì…

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