Dichiarerei chiusa questa consultazione, anche perché in questi due giorni ho dato il via a un processo che ne ha determinato l’esito, a prescindere. Un piccolo processo, ma tant’è. Ringrazio ovviamente quelli che hanno partecipato, e anche quelli che mi hanno telefonato per discuterne (perché diavolo mi telefonate? Scrivete qui!). La risposta alla domanda se Popolino debba o meno continuare a occuparsi massivamente di politica locale o tornare a una più lieve alternanza di cose che riguardano le passionacce del sottoscritto è la seguente: le passionacce restano, ma in quantità minore, soprattutto ora che è necessario battere il ferro finché è caldo.
La Popolitik prosegue, senza perdere tempo: c’è un’iniziativa che ritengo di semplice igiene morale da portare avanti, e il 27 c’è l’incontro al Lingotto con le persone migliori del Partito Democratico, da cui spero di tornare con energie rinnovate e nuove idee. Ma a prescindere da quell’appuntamento, la prospettiva è quella di compiere passi ulteriori – se non mi stirano mentre porto a spasso il cane, ovvio: in autunno c’è il congresso, il Pd avrà un nuovo segretario, e verrà eletto dagli stessi direttivi che ci hanno fatto passare il tremendo weekend scorso. Quindi bisogna darsi da fare, e in fretta. Come diceva Mauro, «c’è molto da scrivere, gente da far incazzare, personaggi da ridimensionare». La nostra città e la nostra provincia sono in mano a criptofascisti non tanto cripto, clericomafiosi talebani, palazzinari incalliti e cultori della specie autoctona che mirano a sposarsi solo tra cugini primi. E c’è da far le pulci ai giornali locali, pulci così grosse che pesano di più della bestia a cui stanno attaccate. Non ci sarà il tempo di annoiarsi.
Il mio ingresso nel Pd non deve essere visto come una limitazione per chi vota o milita altrimenti: è uno strumento personale, e come tale sarà usato, e non preclude la partecipazione di nessuno, purché voglia provare a cambiare le cose. Inoltre, credo di aver già dimostrato sufficiente capacità di – ehm – rappresentare delle istanze critiche all’interno del partito stesso. Diciamo così. Sia chiaro che in tutto questo non ci sono mire personali, per me è ovvio ma ci tengo a ribadirlo.
I contributi sono graditi, e qui veniamo al punto: se si fa, non potrò farlo da solo, perché l’impresa è titanica. E già che ci siamo è meglio chiarire subito che nella migliore delle ipotesi riusciremo appena a fare un po’ di casino, ma nella peggiore almeno ci saremo sfogati. Avrò bisogno di idee, di segnalazioni, di passaparola e di confronto, non pensiate che io stia qui a far ballare la scimmia per voi senza che voi mi aiutiate a reggere il piattino delle offerte. Anche perché la scimmia sarei io.
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non so in che misura saro’ in grado di intervenire (le notizie, come ben sai, mi arrivano di quarta mano…) ma a reggere il piattino sono disponibile… Ciao bello!
edo
Chi fa il salvadanaio?
ok, ci sono, per quanto possibile
e credo sarà divertente
Canna