- Da quel ho capito, ovunque il Pd ha imposto capilista paracadutati e caldamente consigliati le cose sono andate male: sono stati eletti in gran numero, perché comunque hanno avuto a disposizione mezzi importanti, ma hanno preso meno di quel che avrebbero dovuto. Dove invece i candidati avevano un collegamento col territorio, una faccia presentabile e non avevano contro il loro stesso partito, le cose sono andate meglio. Il caso Serracchiani vale per tutti: ma lo stesso si può dire per i candidati dei paesini. Anche nel Biellese.
- Simonetti sarà presidente della Provincia – con la benedizione di Bossi e Berlusconi che l’hanno scelto – ma non si dimetterà da parlamentare. Ronzani sarà a capo dell’opposizione, ma non si dimetterà da consigliere regionale. Per il bene del Biellese, chiaro.
- Malgrado l’exploit di cui Di Pietro si bulla, al netto della candidature farlocche sua e di De Magistris – che faranno altro – il suo risultato non è così buono. A Biella aveva in lista degli scarsoni, ed è addirittura calato rispetto alle politiche di un anno fa. L’Idv è un partito che non esiste. Come ha scritto Gramellini ieri, "Ma vi sembra normale che chi detesta Berlusconi voti Di Pietro, che è come dire: detesto il Bagaglino quindi vado a vedere Bombolo?"
- Nella piccola Sordevolo avevano un candidato uscente che è un’iradiddio, e nessuno ha osato neppure provare a fare una lista avversa. Ha preso il 100 per cento dei voti. Io lo avrei voluto candidato presidente della Provincia per il centrosinistra.
- Nella notte eletorale, il sito del bisettimanale Il Biellese ha preparato una gabbia pazzesca e promettente, organizzata tra Comuni, Provincia ed Europee. Poi però non hanno pubblicato una riga di aggiornamento, immagino per il fatto che il giorno dopo sarebbero stati in edicola. Detto questo…
- In città, a fare il botto di preferenze per il Pdl è stato il titolare di una pizzeria. Nella lista civica di appoggio al sindaco uscente, uno dei due eletti in consiglio è un ristoratore. Meditate gente, meditate (magari davanti a una pizza e una birra).
- Questo va rubricato chiaramente tra i cazzi miei, ma comunque. Ieri ho ricevuto una serie di chiamate e messaggi, amici e conoscenti che mi hanno detto tutti la stessa cosa: entra nel Pd e prova a vedere se riesci a portarci qualcosa di nuovo (ovvero, vai e rompi le balle a quel manipolo di parrucconi). Idea che, devo ammettere, mi aveva sfiorato. Oltre agli entusiasti, è giusto segnalare anche un paio di realisti: "Guarda che ti tritano", mi hanno detto. Devo rifletterci, seriamente: però, più tritato di così… E poi non ho ambizioni, e questo è un grande vantaggio. Per il momento posso dire che il 27 giugno andrò sicuramente al Lingotto per il convegno di quelle che ritengo essere le persone migliori del partito. Vado ad ascoltare, e a cercare di capire. Vi terrò aggiornati.
Ho trovato su internet un articolo interessante, l’estratto è: “Napoli è già passata a PDL-Lega assieme a Salerno, Avellino, Bari, Barletta. Ma anche Biella, Lecco, Cremona, Lodi, Novara, Piacenza, Alessandria, che sono nel cuore dell’Italia industriale, con forte concentrazione di lavoratori dipendenti. E il PD anziché cercare di capire il perché del passaggio di voti delle famiglie dei lavoratori dipendenti a PDL-Lega, si dedica alla auto esaltazione.”
…non ha tutti i torti…purtroppo