C’è questo articolo del Corriere che racconta del "partito contro Facebook", che dice cose molto simili a quelle che ho scritto qualche giorno fa quando, dopo un lungo e motivato disinteresse, mi sono deciso a provare l’uso intensivo di Facebook per dieci giorni. Diciamo le stesse cose perché sono molto banali, intendiamoci. C’è però una differenza importante: quel che io scrivo con divertita ironia, sul Corriere è descritto come un allarme sociale. Il solito psicologo d’accatto che parla di "molte lettere di genitori e insegnanti preoccupati".
Strano che sui giornali, così attenti a tanerci sul chi vive, nessuno si sia mai occupato del pericolo peggiore di tutti: i tromboni allarmisti e superficiali.
-
- aprile 2014
- marzo 2014
- febbraio 2014
- dicembre 2013
- ottobre 2013
- settembre 2013
- agosto 2013
- luglio 2013
- giugno 2013
- maggio 2013
- aprile 2013
- marzo 2013
- febbraio 2013
- gennaio 2013
- dicembre 2012
- novembre 2012
- ottobre 2012
- settembre 2012
- agosto 2012
- luglio 2012
- giugno 2012
- maggio 2012
- aprile 2012
- marzo 2012
- febbraio 2012
- gennaio 2012
- dicembre 2011
- novembre 2011
- ottobre 2011
- settembre 2011
- agosto 2011
- luglio 2011
- giugno 2011
- maggio 2011
- aprile 2011
- marzo 2011
- febbraio 2011
- gennaio 2011
- dicembre 2010
- novembre 2010
- ottobre 2010
- settembre 2010
- agosto 2010
- luglio 2010
- giugno 2010
- maggio 2010
- aprile 2010
- marzo 2010
- febbraio 2010
- gennaio 2010
- dicembre 2009
- novembre 2009
- ottobre 2009
- settembre 2009
- agosto 2009
- luglio 2009
- giugno 2009
- maggio 2009
- aprile 2009
- marzo 2009
Anche io mi son sentito di commentare questo articolo, anche a seguito del tuo di cui abbiamo già discusso.
Gli allarmismi servono solo a far tirare gli ascolti… alla gente degli allarmismi non frega nulla, vedi il comportamento generale dell’adulto quadratico medio.
Io per ora sto meditando sulla mia dipartita da facebook. Lo trovo insopportabile.