Apprendo con grande dispiacere dallo Star che Riverdance, in questi giorni al Canon Theatre di Toronto, sta per essere smantellato dopo 15 anni di tour e 22 milioni di spettatori in tutto il mondo.
Ventidue milioni, non so se. Come dice Julian Erskine, il produttore dello show:
I know that some people like to think that Riverdance was Ireland’s plan for world domination, but we never intended it that way at all!
Per chi si sta chiedendo cos’è Riverdance, trattasi di uno spettacolo che ha fatto conoscere al pubblico il ballo tradizionale irlandese, una sorta di flamenco con un che di buffo invece del fascino, su musiche di violini e flauti. Ne fu protagonista indiscusso Michael Flatley, che fu licenziato (o se ne andò, dipende a chi lo chiedete) dopo sole 15 settimane.
Evidentemente furono sufficienti a fare di lui una star: questa sorta di versione maschile di Isadora Duncan, cresciuto a patate e birra scura, oggi molto meno ricciolo e snello di quando il pubblico lo ha conosciuto per la prima volta, si è poi messo in proprio e ha saputo far sua l’ardita formula dello show originale, una specie di mischione tra danze e musiche del suo paese, mitologia celtica, arrangiamenti new age e trame fantasy, il tutto assolutamente kitsch. Nacquero così i tour di Lord of the Dance, Feet of Flames, Celtic Tiger.
Io ne sono irresistibilmente attratto, proprio per il mix tra incontestabile difficoltà tecnica e allucinante pessimo gusto (talvolta dall’estetica un po’ nazistoide, non so quanto voluta). Lui, decisamente improbabile, eppure così tecnicamente inarrivabile, palesemente obnubilato dalla sua stessa altissima considerazione, è riuscito a fare di questa roba un business e un fenomeno culturale: l’ha portato in piazze d’armi traboccanti di fans in delirio che non si vedevano dai tempi dei Beatles (vedi filmato), con produzioni sempre più imponenti zeppe di effetti speciali, grandi orchestre e dozzine di ballerini. Per dire, personalmente dubito che riuscirei a portare su ballu tundu fuori dalla Sardegna con la stessa efficacia.
Nei commenti allo stesso articolo che annuncia la prossima fine del tour di Riverdance, un lettore manifesta tutto il suo scetticismo:
Now we present "Lord of the Dance". Klumpity-klumpity-klump-klumpy-klumpity-klump-klumpity-klump. Two years later, we present "Jedi Master of the Dance"! Klumpity-klumpity-klump-klumpy-klumpity-klump-klumpity-klump. Another two years. And now…"Grand Poobah of the dance" Klumpity-klumpity-klump-klumpy-klumpity-klump-klumpity-klump. How do you tell one jig from the other?!?! Really?
Sarà come dice lui, ma mentre Riverdance chiude, gli affari di Flatley – anche se non si esibisce più e si limita a produrre il suo show – pare non vadano male, e questo weekend sarà a Boston per i fortunati spettatori del New England. Klumpity-klumpity-klump.