2 MAGGIO 2009

Ricordatevi dell’Agfanistan

A zinne ferme, pardon, a bocce ferme, due cose su questa faccenda delle veline candidate dal Pdl e dell’harem del Cavaliere. Certo, le sgallettate al potere rappresentano un ennesimo motivo di riflessioni amare da parte di coloro che amano scuotere la testa e sentenziare "dove andremo a finire". E io stesso devo ammettere che è impossibile resistere ai grandi spunti comici che queste reggimoccolo garantiscono. Il "papi affair" credo che diventerà un grande classico, al pari di Seven words.
Per le grane domestiche di Veronica io invece non riesco a provare simpatie. Problema mio.
Detto questo, tornando alle pin-up della libertà, indignarsi va benone, ci mancherebbe, non voglio certo contestare lo sport preferito da mezza Italia. Però, siamo onesti, non è che i nostri rappresentanti, locali, nazionali o europei, siano poi tutti queste grandi cime della cultura politica. Specialmente dove le preferenze sono state eliminate e i candidati sono stati scelti da pochi leader – loro stessi ampiamente discutibili – in base al criterio che alzassero la manina quando viene detto loro, senza rompere le scatole o dimostrare capacità di pensiero autonomo: non che le preferenze siano state questa gran garanzia, comunque. Ricordiamoci sempre dei parlamentari messi in difficoltà dalle pur detestabili Iene, mica da Heidegger, e che dicevano "Agfanistan" e confondevano il Darfur con il fast food. Quindi va bene, indignamoci, ma non è niente di nuovo, non c’è una politica bella e competente da rimpiangere, se non per qualche caso singolo, oggi come ieri.

  1. Vero, verissimo. Però fatto in quel modo sembra proprio che te lo venga a dire in faccia, che la preparazione e la passione politica non contano davvero niente. Fino a che venivano candidati uomini o donne estranei a quel mondo uno aveva per lo meno il sospetto, che avessero meriti diversi dall’essere delle belle gnocche (magari anche meriti ben peggiori): ora invece la cosa è spudorata, viene esplicitato quello che uno preferiva solo sospettare.

    Ah, il video è meraviglioso.

  2. Non saprei. E’ peggio presentare persone, come dici tu, che spudoratamente sono lì per compiacere il capo, sia quando devono votare la tal leggina sia in altro modo, o è peggio riempire le liste di persone allevate dai partiti, all’apparenza competenti, ma che in realtà andranno ad occupare un posto pubblico solo in funzione del capocorrente che li ha scelti, e buonanotte al mandato che l’elettore gli ha concesso? Boh, mi pare che in entrambi i casi ci sia poco da stare allegri.

    Quanto al video, io non amo le Iene, per niente, le trovo quasi tutte qualunquiste e spesso mal direzionate, se in buona o cattiva fede non saprei dirlo – ma ho dei sospetti, diciamo. Però nel caso specifico erano utili al discorso.

  3. (Sì no ma dicevo il video delle sette parole, che non conoscevo e che ho scoperto essere famosissimo)

  4. Ah, quello. Eh sì. Se ti interessa qui:

    http://www.rerosso.it/comedysubs/

    ci sono dei bravissimi e volonterosi traduttori che hanno sottotitolato un bel po’ di materiale. Roba meravigliosa.

    Oh, io non ti ho detto nulla.

  5. Hai detto qualcosa?