Il richiamo della foresta

La splendida rubrica Big Picture del Boston Globe di qualche giorno fa ha raccolto una serie di immagini scattate negli ultimi mesi tra zoo ed acquari in tutto il mondo, tutte spettacolari.
A proposito degli zoo ho gli stessi disagi di molti, e non mi piace l’idea di animali messi in gabbia per dar mostra di sè ai visitatori. La mia unica esperienza del genere è rappresentata dalle visite che ho fatto al parco faunistico La Torbiera di Agrate Conturbia, che perlomeno si è dato lo scopo di accogliere esemplari a rischio di estinzione per curarli e facilitarne il reinserimento nell’ambiente originario.
L’ultima volta che ci sono stato mi sono attardato fino all’ora in cui viene servito il pasto alle tigri: non ho visto direttamente una scena come quella qui raffigurata, ma mentre mi allontanavo tra la fitta boscaglia si sono levati una serie di impressionanti ruggiti. Mi si è gelato il sangue nelle vene, e ho finalmente capito a un livello tutto nuovo – quasi si trattasse di una reminiscenza genetica – quel brivido che i cacciatori descritti da Jack London provavano quando sentivano i lupi ululare dal fitto della foresta.