L’anno scorso lo Stato italiano ha speso 3,3 milioni di euro per aggiudicarsi da un privato un piccolo crocifisso di legno attribuito nientemeno che a Michelangelo.
L’opera ha iniziato un tour di esposizioni dallo scorso dicembre, attirando molti visitatori e – immagino – ripagandosi. Il New York Times, però, racconta tutta un’altra storia, parlando di operazione mediatica, di spesa incauta in un momento di crisi (e di tagli alla cultura), e soprattutto mettendone in dubbio l’autenticità. L’articolo, basandosi su un mercato dell’arte che arriva a valutare 20 milioni di dollari i semplici bozzetti dell’artista, si chiede: bello è bello, ma è autentico?
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