Mi sono appena reso conto di una piccola tendenza cinematografica del 2008. Nel corso dell’anno passato sono usciti due film in cui i protagonisti interpretano se stessi come falliti in cerca di riscatto: Jcvd con Jean Claude Van Damme, come raccontato nel post qui sotto, e My name is Bruce con Bruce Campbell (qui il trailer), ex attore totemico diSam Raimi, un idolo degli horror a basso budget che però, negli anni, da b-movie eccellenti quali La casa e L’armata delle tenebre ha iniziato una discesa verso il peggioper definire la quale servirebbero nuove lettere dell’alfabeto.
Poi, ovviamente, ci sarebbe un terzo film, The wrestler, in cui Mickey Rourke forse non interpreta letteralmente se stesso, ma trovare il parallelismo non è difficile.
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