Mentre Wittgenstein segnala (scrivendone anche sull’Huffington Post) che il dibattito sulla delirante legge Carlucci per castrare l’uso del web in Italia ancora non è approdato sui giornali, e che il Pd magari dovrebbe iniziare a preoccuparsene, visto che gli imprenditori del settore stanno già sudando freddo, mi consolo trovando conferma nel fatto che anche all’estero, pure se con meno ignoranza, la politica non sa bene come approcciare ciò che riguarda generazioni successive alla propria.
E così, al parlamento europeo vogliono mettere un pulsante rosso sulle console per impedire l’uso di videogiochi violenti. Il pretesto di oggi è una copia di Counterstrike trovata a casa dell’autore della strage di Winnenden, ieri la copia di Dylan Dog rinvenuta nella cameretta del ragazzino sbandato. Invece, che il padre avesse in casa un piccolo arsenale, evidentemente questo non è ritenuto così direttamente collegato.
Suggerisco anche un disclaimer, una casella da barrare su YouTube per poter postare un video: “Dichiaro che in questo video non annuncerò di voler fare una strage nella mia scuola”.
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